Un giorno ho desiderato di ricevere un pizzico. Uno di quelli che ti svegliano anche se non stai dormendo, solo per chiederti: cosa stai facendo della tua vita?
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I sì e i no che ho detto (e quelli che dovrei imparare a dire)
Una delle prime cose che impariamo a fare, per ragioni di sopravvivenza, è dire sì e no. All’inizio è facile: sì per dire mi piace, no per dire non mi piace. Col tempo facciamo i conti col fatto che non sempre possiamo evitare tutto quello che non ci piace ed ecco che alcuni dei nostri no sono costretti a travestirsi da sì: sì, certo che ti faccio un favore. Sì, ti accompagno in capo al mondo. Sì, sono disposta a fare gavetta. Pure questa è sopravvivenza, certo.
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Elogio alla lentezza
Siamo quelli perennemente in ritardo sulla tabella di marcia (manco fosse quella del Bianconiglio). #sempredifretta eletto ad hashtag della vita, anche un po’ per darci un tono. Siamo campioni dello sport olimpionico del multitasking quando ci ritroviamo a pranzare mentre guardiamo la tv mentre chattiamo con il gruppo di amiche del liceo mentre siamo in videoconferenza con la mamma. Siamo quelli che la pausa (e anche la pausa della pausa) la passiamo scorrendo la bacheca di Facebook alla ricerca (disperata) di qualcosa che sia interessante. Siamo quelli che aggiungono al carrello mentre sono in sala d’attesa dal dentista. Che si pettinano nell’ascensore e si truccano al semaforo. Siamo quelli che…
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La relazione seria e altri mostri
Prima si aveva paura dei mostri sotto al letto, dei ragni, del buio. Oggi si ha paura delle relazioni serie.
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Mi manchi ma non tornare
Una cosa con la quale quando cresci devi imparare a fare i conti è la perdita.
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Settembre è una scusa
Quel luogo lontano e misterioso dove poter inviare speranze, aspettative e progetti con la stessa leggerezza con cui una volta si inviavano cartoline dalla villeggiatura. Quel tempo indefinito in cui – per un attimo ne abbiamo la certezza – saremo migliori: più magri, più organizzati, più produttivi. La verità è che Settembre è una scusa. Ma quella di cui abbiamo bisogno.
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Tutto quello che so sulle serie tv
Ciao sono Simona e sono una serie tv addicted. A voler essere precisi sono una serie tv addicted di quelle a scoppio ritardato. Che inizialmente stanno sulle loro, guardano con sospetto e quasi con antipatia le serie tv che fanno impazzire il mondo, per poi recuperare 5 anni di puntate in 2 settimane (generalmente sotto esame), seguire tutto il cast (con relativi cani e gatti) su IG e comunicare unicamente attraverso meme tratti dalle suddette serie tv. Dunque, prima di andare avanti con una carrellata delle mie serie tv preferite, voglio fare alcune premesse di carattere generale.
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Le regole del cappuccino perfetto
Un cappuccino, grazie. Che io sia in ritardo o in anticipo sulla tabella di marcia. Che io sia assonnata, sfatta, stropicciata o vestita come una diva alle 8 del mattino. Che fuori ci sia il sole oppure la pioggia. Che io sia in montagna, di fronte al mare o all’angolo di una strada trafficata perché è lì che mi piace pensare ci si possa innamorare. Che io sia in compagnia oppure sola con me stessa. Il mio primo desiderio della giornata sarà sempre questo. E a forza di cappuccini ordinati e scolati e goduti e offerti e ricevuti a sorpresa prima di una lezione, ne sono diventata un’esperta. Oserei dire…
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L’amore ai tempi delle Instagram stories
– Situazione sentimentale? – Ci guardiamo le storie a vicenda.
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Ode all’errore grammaticale
5 anni liceo classico e 1 laurea in Lettere Moderne e meno3esami ad una specialistica in Filologia Romanza e innumerevoli pagine lette e articoli scritti e temi e letterine a Babbo Natale e lettere ai miei cari e cartoline e messaggi kilometrici su Whatsapp e saggi più o meno brevi e traduzioni da lingue morte o forse più vive di noi e qualche libro nel cassetto – proprio lì, al posto dei sogni. E sì, io faccio errori.
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Siamo tutti un po’ influencer (?)
Stamattina, mentre instagrammavo il mio cappuccino prima di tuffarci dentro un cornetto ai cereali, pensavo che ormai siamo tutti un po’ influencer.