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    «Un giorno, forse»

    Sono alla stazione ed è un giorno qualunque. Nell’aria c’è qualcosa di surreale, come se stessi sognando, non so, ma io lo ignoro: oggi voglio partire. E’ un giorno qualunque, dicevo, e per questo è un giorno perfetto per intraprendere un viaggio. Di quelli che cambiano la vita. Cammino a passo svelto, facendomi largo tra gli sconosciuti e i loro bagagli, alla ricerca del mio treno. Ignoro l’espresso per Roma. Quello per Milano e anche quello per Parigi. Ignoro persino il treno ‘che passa una sola volta nella vita’. Pazienza, penso. Sarà per la prossima. Infine, proprio quando mi convinco a tornare indietro, la vedo: è una locomotiva a vapore vecchio stile, nera, appena lucidata.