appunti

E se la fotocamera interna avesse ragione?

Ci sono domande esistenziali, totali, universali, che hanno scomodato i più grandi pensatori e i più talentuosi drammaturghi. Perché esistiamo? C’è vita oltre la morte? È nato prima l’uovo o la gallina?
E poi c’è la domanda delle domande: e se la fotocamera interna avesse ragione?

Mi gioco la reflex che ognuno di noi, nessuno escluso, si è posto segretamente questa domanda quando per sbaglio ha aperto la fotocamera e per una frazione di secondo si è ritrovato a fissare il proprio faccione con triplo mento e un’irrimediabile espressione da ebete. E a quel punto si è domandato: chi sono io? È così che mi vedono gli altri?

Ed eccoci là, mentre ci assale una sensazione quasi pirandelliana che Vitangelo Moscarda scansate proprio, che ci affrettiamo a cercare nuove ma certamente più fragili conferme sulla nostra avvenenza posizionando al meglio la fotocamera secondo il tutorial di quella o quell’altra influencer o facendo una boccaccia che possa in qualche modo cancellare dalla memoria la turpitudine appena vista… ma la domanda, a questo punto, è un’altra.

Se è vero che in una fotografia c’è anche l’occhio di guarda, così come credo accada nella vita, cosa succede se a cliccare sul tasto di scatto siamo noi stessi e solo dopo esserci accertati di venire bene? Il rischio è che tra dieci anni ci ritroveremo a confrontarci solo con la versione migliore di noi, quella – per intenderci – con la luce giusta o addirittura con la luce santa manco fossimo Barbara D’Urso, mentre le migliaia di scatti che non hanno superato l’ardua prova dell’istagrammabilità finiranno ineluttabilmente e senza alcun rimorso di coscienza in quel buco nero dove finiscono probabilmente solo le forcine.

Cosa succede se ci convinciamo di essere realmente così, belli e vincenti, col vento sempre in poppa e una perla di saggezza a corredo? A quel punto potremmo addirittura trasformarci in narcisi contemporanei e magari, contemplando ammiccanti l’immagine di noi che ci restituiscono i nostri feed, torneremmo a domandarci: e se la fotocamera interna avesse ragione?

 

(in copertina, particolare di Medusa di Caravaggio)

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