appunti

L’amore ai tempi delle Instagram stories

– Situazione sentimentale?
– Ci guardiamo le storie a vicenda.

Confessiamolo: ognuno di noi ha fatto almeno una #storia solo perché la vedesse quella persona. Nella certezza oserei dire matematica che la rapidità della visualizzazione sia direttamente proporzionale al grado di interesse di quella persona nei nostri confronti. E se risponde in direct? Eccoci con il cellulare in mano e il velo nuziale in testa: praticamente è amore. Non vorrei essere allarmista ma direi che rispetto ai tempi di Dante e Beatrice le nostre aspettative sull’amore si siano abbassate un bel po’: e non è mica colpa degli smartphone o di quella cosa meravigliosa e terribile che è Internet (e neanche del fatto che #noncisonopiùgliuominidiunavolta perché in effetti non ci sono neanche più le donne di una volta e in certi casi non è un male): queste sono le scuse che ci raccontiamo quando non lottiamo per ciò che vogliamo davvero. Quando non sia mai che sappia che mi piace. Quando sorridiamo come gli scemi davanti al pc.
Sarà che sono una romantica anonima e inguaribile e sarà che malgrado i miei ventiquattro anni ricordo ancora quanto il cuore fosse capace di battere al suono di un citofono, ma io credo che l’ amore – ai tempi dei piccioni viaggiatori come ai tempi delle Instagram stories – implichi l’ audacia. Che gli uomini dotati di fantasia e una certa dose di sfacciataggine siano irresistibili (o quantomeno degni di essere definiti uomini).
E soprattutto credo che conoscere costantemente – e in real time – gli spostamenti di una persona possa giovarci solo a sapere dove poterla raggiungere.
E chiedergli di raccontarci una storia.

 

 

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