Anche quando nessuno te lo dice. Anzi, soprattutto quando nessuno te lo dice: è proprio lì che devi mantenere la lucidità di riconoscerti un merito quando ce l’hai. Che è una cosa ben lontana dalla presunzione e dalla pienezza di sé: vuol dire imparare a giudicarsi con spirito critico, e farlo con la stessa intransigente severità di quando commettiamo un errore.
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Un completo gessato ci salverà
Settembre è arrivato, con la sua lista di cose da fare ma soprattutto di quelle da non fare più, con quella promessa confortante propria di tutti gli inizi, e con la sfilata di Sofia Colasante, che ha preso i nostri vorrei, potrei e dovrei, e ne ha fatto una collezione che ci ricorda di affrontarli tutti.
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Occasioni
Che non è (solo) il titolo di una bellissima raccolta poetica di Eugenio Montale, ma quella parola che, oggi più che mai, ci eccita, ci tormenta, in ogni caso ci ossessiona. In un’epoca di insicurezza − lavorativa e sentimentale − come quella in cui viviamo, ci fanno credere che le occasioni che ci si presentano davanti vanno colte, sempre. Che se non ti butti ti perdi il meglio, a prescindere. Un po’ come la storia del treno che passa una volta nella vita: una leggenda metropolitana che certamente non spaventa chi, come me, è abituato ad aspettare il 604, che ha più o meno la stessa frequenza.
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E se la fotocamera interna avesse ragione?
Ci sono domande esistenziali, totali, universali, che hanno scomodato i più grandi pensatori e i più talentuosi drammaturghi. Perché esistiamo? C’è vita oltre la morte? È nato prima l’uovo o la gallina? E poi c’è la domanda delle domande: e se la fotocamera interna avesse ragione?
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Un libro per un teatro, il sogno di Secondigliano
Cosa chiediamo ad un libro? Che ci faccia trascorrere ore intense, che ci fornisca pensieri nuovi, che ci insegni qualcosa che non sapevamo, o persino che ci apra una finestra su una vita diversa. A Secondigliano, ai circa 60mila libri custoditi in un deposito in disuso è stato chiesto di realizzare un sogno. Un teatro.
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Elogio del regalo inutile
Il regalo perfetto è quello di cui non si sentiva l’esigenza. Quello senza il quale la vita avrebbe continuato a scorrere senza particolari intoppi. Eppure il regalo inutile è ciò di cui abbiamo un bisogno oserei dire disperato in una vita durante la quale siamo stati abituati a fare ogni cosa per raggiungere un fine. Un pezzo di bellezza immotivata, che qualcuno si è preso la briga di individuare nella moltitudine, impacchettare in una carta blu a pois bianchi e consegnarti a domicilio.
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Cose che odio dei social
Devo ammetterlo. Io AMO i social network, e questo non sarà il post in cui vi propinerò la solita retorica del ‘siamo tutti più asociali’. Anzi, credo sarebbe troppo pigro attribuire all’esistenza dei social una responsabilità che, in ogni caso, sarebbe solo nostra: a coltivare i propri rapporti in maniera autentica, ci si riusciva ai tempi dei piccioni viaggiatori e ci si riesce ai tempi della messaggistica istantanea. Fatta questa premessa, questo sarà invece il POSTO in cui elencherò in maniera casuale cose e persone che dei social proprio non mi vanno a genio.
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L’Ospedale dei Cuori Rotti
Alla fine mi portarono all’Ospedale, nonostante mi ostinassi a ripetere che non ce ne fosse bisogno. Stavo bene. Ma loro non vollero sentire ragioni. E così mi ritrovai nel corridoio angusto e affollato di quello che sembrava un pronto soccorso, in attesa della mia diagnosi. La quale, quando arrivò, mi lasciò a bocca aperta.
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Un romanzo del cuore, due caffè e un mare di parole
Nella vita siamo soliti contare ogni cosa: i soldi, gli anni, i chili, i likes. Ogni cosa, ma non le parole. Di parole, ne pronunciamo tante (forse troppe?) ogni giorno, consapevoli di averne a disposizione una riserva inesauribile. Il rischio, però, di non contare le parole è quello di finire per credere che esse non contino affatto: e se un mattino ci svegliassimo e rimanessimo – letteralmente – senza parole? A porre questa domanda (paradossale ma, a pensarci bene, neanche più di tanto) arriva, prendendosi un posto d’onore nella mia libreria e nel mio cuore, VOX, il romanzo d’esordio di Christina Dalcher.
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Svegliati, cosa stai facendo della tua vita?
Un giorno ho desiderato di ricevere un pizzico. Uno di quelli che ti svegliano anche se non stai dormendo, solo per chiederti: cosa stai facendo della tua vita?
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Ab la dolchor del temps novel
27 novembre 2018 Quando entrai per la prima volta nell’Università, credevo di essere diventata grande.